– Approccio centrato sul paziente e sul suo problema, la salute del paziente è al primo posto: vengono utilizzate, per questo motivo, le tecniche di trattamento con maggiori riscontri scientifici di efficacia e senza controindicazioni e rischi per il paziente.
– Il piano terapeutico deve essere adattato alle esigenze del singolo paziente, anche nel caso in cui ci fossero le stesse diagnosi iniziali: sotto le stesse definizioni (es. “lombalgia”, “cervico-brachialgia”) sono riunite una serie di problematiche della stessa regione corporea, diverse tra loro da paziente a paziente in termini di strutture coinvolte, fase acuta o cronica, entità, prognosi. Queste richiedono dunque una analisi accurata della problematica e, spesso, approcci e tecniche di trattamento diverse. Le tecniche vengono adattate individualmente nel dosaggio al singolo paziente per avere meno fastidio possibile nel corso della seduta e meno indolenzimento possibile nei giorni successivi
– Risoluzione della problematica nel minor numero possibile di sedute, niente cicli di sedute pre-fissati: l’approccio con maggiori riscontri scientifici che si possa utilizzare deve valutare volta per volta, prima, durante e dopo ogni seduta i sintomi e la situazione clinica del paziente. Non ha nessun senso stabilire un ciclo con numero prefissato di sedute, perché ogni persona ha i propri tempi soggettivi di risposta al trattamento e di risoluzione della problematica. Non viene quindi mai fissato più di un appuntamento per volta (fanno eccezione le riabilitazioni dopo interventi chirurgici)
– Solamente le sedute necessarie al paziente: nello svolgimento delle sedute, una volta risolta la problematica ed i suoi fattori contribuenti, stabilite le misure per l’autogestione e la prevenzione delle recidive (ergonomia, posture, esercizi), il paziente non ha più bisogno del fisioterapista/terapista manuale: fissare delle sedute “di mantenimento”, “preventive” con cadenza mensile, in assenza di dolore, limitazioni, menomazioni, patologie specifiche non ha nessuna utilità né evidenza scientifica, nonostante sia un approccio frequente in campo fisioterapico/osteopatico.
– Recarsi dal Fisioterapista / Osteopata in presenza del problema: l’Ostepatia e la terapia manuale si fondano su un’analisi attenta delle cause della problematica/dolore/patologia nel sistema neuro-muscolo-scheletrico e viscerale, per cui andare a trattare un problema in un periodo di assenza del sintomo e/o di limitazioni funzionali nel movimento potrebbe comunque essere possibile, ma porterebbe maggior difficoltà nella ricerca delle cause (test ed esami di valutazione).
– Viene fuori una problematica / dolore: quanto aspettare prima di andare dal fisioterapista osteopata? La maggior parte delle problematiche sono trattabili immediatamente (giorno stesso, giorno successivo alla comparsa), ovviamente con tecniche modulate in base alla fase più o meno acuta del problema (tipo di problema, irritabilità del paziente, intensità del dolore, ecc.). Diversamente, nel caso in cui ci dovesse essere necessità di approfondimenti medici, sarà il Fisioterapista stesso a suggerirlo ed a contattare il medico di base. Questo discorso va adattato, ovviamente, al tipo di problematica che si verifica: con un consulto telefonico il Fisioterapista Osteopata è in grado di capire nell’arco dei primi giorni se, invece, è sensato e logico programmare un appuntamento.
– Esercizio terapeutico: il trattamento manipolativo osteopatico è di fondamentale impatto sulle cause e concause della problematica del paziente. Tuttavia uno stile di vita sedentario, abitudini posturali sbagliate o non adatte alla condizione del paziente, non effettuare esercizi giusti per compensarle, svolgere attività inadatte, sono alcuni dei fattori in grado di ripresentare la stessa problematica o di farne comparire di nuove. L’esercizio terapeutico (quando necessario) costituisce un completamento essenziale del trattamento manuale, fondamentale per la massima risoluzione del problema e per la prevenzione delle recidive. Per l’apprendimento di esercizi da fare a casa e per gli esercizi non svolgibili in autonomia gli studi (sia a Rimini che a Pietracuta di San Leo) sono provvisti palestre di rieducazione funzionale.